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Sociologia del binge-watching: perché guardiamo serie per ore?

“Solo un altro episodio…” Quante volte ce lo siamo detti, cliccando play con un misto di euforia e senso di colpa? Il binge-watching — ovvero la visione continuativa di episodi di una serie — è diventato un comportamento comune nell’era dello streaming. Ma cosa c’è dietro questo fenomeno? Cosa spinge milioni di persone a passare ore davanti a uno schermo, spesso perdendo la cognizione del tempo?

In questo articolo esploriamo la sociologia del binge-watching: un comportamento apparentemente semplice, ma che riflette profonde trasformazioni culturali, psicologiche e sociali.

Cos’è il binge-watching?

Il termine binge-watching (letteralmente “abbuffata di visione”) è entrato nel lessico comune grazie a piattaforme come Netflix, Prime Video e Disney+. Già nel 2013, Netflix dichiarava che la maggior parte degli utenti preferiva guardare un’intera stagione in pochi giorni. Secondo uno studio pubblicato su “First Monday” (Pittman & Sheehan, 2015), il binge-watching è associato a bisogni emotivi, ma anche a dinamiche sociali, come l’inclusione in conversazioni su una serie popolare.

I motivi dietro il binge-watching

1. Il piacere della narrazione continua

Le serie TV moderne sono pensate per creare dipendenza narrativa. Cliffhanger, archi narrativi complessi e personaggi coinvolgenti spingono lo spettatore a “non poter smettere”. Si tratta di una strategia deliberata: ogni episodio lascia una porta aperta, come un libro che ti obbliga a voltare pagina.

2. Un antidoto alla solitudine

Secondo una ricerca pubblicata nel Journal of Behavioral Addictions (Starosta & Izydorczyk, 2020), molte persone si rifugiano nelle serie per colmare un vuoto sociale o emotivo. Le maratone televisive possono simulare relazioni umane, creare un senso di appartenenza e ridurre lo stress.

3. FOMO e cultura pop

Viviamo nell’epoca della FOMO (Fear Of Missing Out). Non essere aggiornati sull’ultima serie di tendenza può significare sentirsi esclusi da conversazioni sociali, sia online che offline. Guardare in fretta una serie diventa così un modo per rimanere nel loop culturale.

4. Il controllo dell’esperienza

A differenza della televisione tradizionale, lo streaming ci dà il potere di scegliere cosa, quando e quanto guardare. Questo senso di controllo è appagante, soprattutto in una società dove il tempo libero è sempre più frammentato.

Ma è solo intrattenimento innocuo?

Non proprio. Il binge-watching può avere effetti negativi sulla salute, dal punto di vista fisico e psicologico. Disturbi del sonno, sedentarietà e ansia sono tra le conseguenze più comuni. Uno studio dell’American Journal of Health Behavior (2019) ha collegato l’eccesso di binge-watching con livelli più alti di depressione e solitudine, soprattutto tra i giovani adulti.

Tuttavia, è importante distinguere tra uso e abuso. Il binge-watching non è necessariamente patologico: può essere un’attività piacevole, un modo per rilassarsi, soprattutto se gestito con consapevolezza.

Una finestra sulla società

Guardare serie per ore non è solo una questione individuale: è un comportamento che racconta molto su come viviamo oggi. In una società accelerata, multitasking e iperconnessa, il binge-watching rappresenta anche una forma di slow time, un rituale di immersione in un universo parallelo, dove le regole sono diverse e il tempo può dilatarsi.


Il binge-watching è molto più di un passatempo: è un fenomeno culturale che riflette i nostri desideri, le nostre abitudini e le nostre fragilità. Capirlo da una prospettiva sociologica ci aiuta non solo a interrogarci su come consumiamo i contenuti, ma anche su perché lo facciamo — e su cosa dice di noi questo modo di vivere la narrazione.

E ora che hai letto l’articolo… resisti alla tentazione di un altro episodio?

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