Siamo onesti: la moda oggi è un campo di battaglia pieno di regole non scritte, tendenze passeggere e giudizi taglienti come le sopracciglia di Cara Delevingne. Ma se pensi che solo nel 2025 le scelte stilistiche siano strane, preparati: il passato è stato molto più sorprendente.
Sapevi che i tacchi a spillo sono nati… per uomini? E che il rosa non era “da femminucce”, ma il colore preferito da cavalieri duri come le loro armature? Bene, siediti (magari su una sedia barocca leopardata) e scopri quanto è stata assurda la storia della moda.
Tacchi: nati per calpestare, non per sfilare
Facciamo un salto nella Persia del XVII secolo. I cavalieri (quelli veri, con i cavalli e le spade, mica i fan di “Bridgerton”) indossavano tacchi per avere più presa sulle staffe. Roba da veri duri, insomma. Quando questa moda arrivò in Europa, i nobili maschi – quelli con parrucche, cipria e autostima grande come Versailles – li adottarono subito.
Luigi XIV di Francia, detto il Re Sole, ne andava così fiero che si faceva ritrarre con tacchi rossi. Rigorosamente riservati a lui e ai suoi favoriti. Oggi li chiameremmo “limited edition”.
Morale? Se nel 1600 vedevi un uomo con i tacchi alti, non pensavi “modaiolo”. Pensavi “quello lì comanda metà del continente”.
Il Rosa: colore da guerrieri (altro che confetti e tutù)
Oggi il rosa è il colore dei baby shower, delle Barbie e dei cocktail Instagrammabili. Ma in origine? Era un colore potente, associato all’energia, al sangue, al fuoco sacro delle battaglie. Sì, hai letto bene: il rosa era il colore virile per eccellenza.
Nel XVIII secolo, ad esempio, era di gran moda tra i nobili maschi francesi. Anche perché derivava dal rosso, tonalità imperiale per eccellenza. Gli uomini lo sfoggiavano in completi ricamati, giacche di seta e persino scarpe.
Solo dopo la Seconda Guerra Mondiale – col marketing selvaggio e l’industria dei giocattoli – il rosa è stato “declassato” a colore femminile. Uno dei più clamorosi rebranding culturali della storia. E pure un po’ ingiusto, diciamolo.
Quando l’uomo era accessoriato (più della borsa di Mary Poppins)
Pizzi, calze, parrucche, profumi, anelli, guanti, ventagli. Gli uomini del passato amavano gli accessori quasi quanto oggi amano i calzini bianchi con le ciabatte (ma con decisamente più stile). Basta guardare un ritratto del XVII secolo: sembrano pronti per la sfilata di un designer rinascimentale con manie di grandezza.
E il bello? Nessuno metteva in dubbio la loro virilità. Anzi, più eri appariscente, più eri potente. Altro che minimalismo scandinavo.
Lezione del giorno: la moda cambia, l’ironia resta
Quindi, la prossima volta che qualcuno ti guarda storto perché hai un paio di scarpe un po’ eccentriche o una camicia fucsia, ricordagli che Luigi XIV approverebbe. Anzi, probabilmente ti chiederebbe dove l’hai comprata.
La moda è come una macchina del tempo impazzita: ogni tanto torna indietro, ogni tanto prende strade improbabili, ma raramente è noiosa. E soprattutto… non ha mai avuto paura del tacco 10 o del rosa shocking.
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