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Émile Durkheim: l’educazione tra coesione sociale e interiorizzazione delle norme

Il ruolo dell’educazione nella società è stato oggetto di numerose riflessioni filosofiche e sociologiche. Tra i padri fondatori della sociologia moderna, Émile Durkheim ha dato un contributo fondamentale nell’analisi della funzione sociale dell’educazione. Per lui, educare non significa solo trasmettere conoscenze, ma soprattutto formare individui capaci di vivere all’interno di una società organizzata, interiorizzando i valori, le norme e i comportamenti che garantiscono la coesione del gruppo.

Chi era Émile Durkheim?

Nato in Francia nel 1858, Durkheim è considerato uno dei fondatori della sociologia come disciplina autonoma. Fu il primo a ottenere una cattedra di sociologia alla Sorbona, e dedicò gran parte della sua carriera a studiare le istituzioni sociali — in particolare la scuola, la religione e il diritto — come strumenti fondamentali per la riproduzione dell’ordine sociale.

Durkheim è noto per aver affermato che “la società è più della somma dei suoi individui”, e che i fenomeni sociali devono essere analizzati come “fatti sociali”, cioè realtà oggettive, esterne all’individuo, che esercitano su di lui una forma di costrizione.

L’educazione come fatto sociale

Nel suo celebre testo L’Éducation, sa nature et son rôle (1902-1903), Durkheim analizza l’educazione come un processo collettivo, che serve a trasformare l’individuo biologico in un essere sociale.

“L’educazione è l’azione esercitata dalle generazioni adulte su quelle che non sono ancora mature per la vita sociale.”

Durkheim sottolinea che l’educazione non è mai neutrale: essa riflette i valori, le strutture e le esigenze della società in cui si realizza. Non si educa nel vuoto, ma secondo modelli condivisi, che variano nel tempo e nello spazio.

La funzione sociale dell’educazione

Secondo Durkheim, l’educazione ha una duplice funzione:

1. Costruire coesione sociale

Ogni società ha bisogno di una certa unità morale per funzionare. L’educazione serve a trasmettere valori comuni (come la solidarietà, il rispetto delle regole, la responsabilità) che permettono agli individui di convivere e collaborare.

Nelle società tradizionali, questo compito era svolto soprattutto dalla religione. Ma con la modernità, è la scuola pubblica laica a diventare il principale strumento di socializzazione e coesione.

2. Interiorizzare norme e regole

L’educazione, per Durkheim, non si limita a insegnare nozioni: essa forma il carattere, sviluppa il senso del dovere, orienta il comportamento. In altre parole, aiuta l’individuo a “interiorizzare” le norme sociali, rendendole parte del proprio modo di essere.

In questo senso, la scuola è anche un luogo di disciplina: insegna a rispettare le regole, a convivere con gli altri, a subordinare l’interesse individuale a quello collettivo.

La scuola come microcosmo sociale

Durkheim paragona spesso la scuola a una miniatura della società. Qui l’individuo apprende le prime forme di organizzazione collettiva, di gerarchia, di responsabilità. L’insegnamento non riguarda solo le materie scolastiche, ma la costruzione del cittadino.

“La società non può lasciare all’arbitrio dei singoli la formazione delle nuove generazioni: essa ha bisogno di orientarle secondo fini comuni.”

Ecco perché l’educazione, secondo Durkheim, non può essere lasciata esclusivamente alla famiglia o agli individui: è una funzione sociale essenziale e deve essere regolata pubblicamente.

Critiche e attualità del pensiero durkheimiano

Alcuni critici, soprattutto nel Novecento, hanno visto in Durkheim un pensatore troppo “funzionalista”, cioè eccessivamente concentrato sul mantenimento dell’ordine e della stabilità. La sua idea di educazione è stata talvolta considerata troppo conformista, poco attenta alla diversità e al cambiamento.

Eppure, le sue riflessioni restano straordinariamente attuali:

  • In un’epoca di pluralismo culturale, come si costruisce coesione sociale senza imporre un modello unico?
  • In una società sempre più individualista, come si fa a trasmettere norme condivise senza cadere nell’autoritarismo?
  • Qual è oggi il ruolo della scuola pubblica nel formare cittadini consapevoli, non solo lavoratori competenti?

Domande che la sociologia dell’educazione continua a porsi — e a cui Durkheim ha fornito strumenti ancora oggi fondamentali per riflettere.


Per Émile Durkheim, educare significa socializzare. Significa inserire l’individuo in una rete di valori e regole condivise, senza le quali non esisterebbe società. La scuola non è solo un luogo di trasmissione del sapere, ma un laboratorio di cittadinanza.

Comprendere questa visione ci aiuta a guardare alla scuola con occhi diversi: non come un semplice passaggio obbligato della crescita, ma come un pilastro su cui si fonda il tessuto stesso della convivenza.

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