Negli scaffali dei supermercati troviamo sempre più prodotti etichettati come “light”, “zero grassi” o “senza zuccheri aggiunti”. Ma questi alimenti sono davvero più salutari o nascondono qualche trucco di marketing? Scopriamolo insieme!
Cosa significa “Light”?
Per legge, un alimento può essere definito “light” se ha almeno il 30% in meno di calorie rispetto alla versione tradizionale. Tuttavia, questo non significa automaticamente che sia salutare o adatto a una dieta equilibrata.
Il trucco degli ingredienti sostitutivi
Quando si riducono grassi o zuccheri in un prodotto, spesso vengono aggiunti altri ingredienti per compensare gusto e consistenza:
- Zuccheri alternativi: dolcificanti artificiali o naturali come aspartame, stevia o maltitolo.
- Amidi e addensanti: utilizzati per mantenere la cremosità di prodotti senza grassi.
- Sale in eccesso: per dare sapore agli alimenti privati di alcuni componenti.
Sono davvero più dietetici?
Non sempre! Molti cibi “light” contengono quasi lo stesso apporto calorico della versione classica a causa dei sostituti usati. Inoltre, alcuni dolcificanti possono stimolare il senso di fame, portando a mangiare di più.
Quando sceglierli?
- Se hai bisogno di un’alternativa con meno grassi o zuccheri per esigenze di salute.
- Se controlli attentamente l’etichetta per evitare ingredienti indesiderati.
- Se non compensi il risparmio calorico con porzioni più grandi!
I cibi light possono essere un’opzione utile, ma non sempre sono sinonimo di alimentazione sana. La chiave è leggere bene le etichette e puntare su un’alimentazione varia ed equilibrata, preferendo cibi freschi e poco processati. Ricorda: “light” non significa automaticamente “più sano”!
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